Con la recente ordinanza di rimessione n. 25554/2013 (depositata lo scorso 11 giugno), la III Sezione penale della Corte di Cassazione solleva q.l.c. su alcune disposizioni del Testo Unico sugli stupefacenti. Piú precisamente, con tale ordinanza, il giudice a quo dubita della legittimità degli art. 4-bis e 4-vicies-ter, comma 2, lett. a), e comma 3, lett. a), n. 6, del decreto-legge 272/2005 (‘Norme urgenti per garantire la sicurezza ed i finanziamenti per le prossime Olimpiadi invernali, nonché la funzionalità dell’Interno. Disposizioni per favorire il recupero dei tossicodipendenti recidivi’) così come introdotti dalla legge di conversione n. 49/2006 , battezzata giornalisticamente come legge ‘Fini-Giovanardi’ .
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SULLA (MANCATA) SOSTANZIALE OMOGENEITÀ DELLE NORME CONTENUTE NELLA LEGGE DI CONVERSIONE (CHE EQUIPARA AI FINI SANZIONATORI LE DROGHE LEGGERE CON QUELLE PESANTI) CON QUELLE DEL DECRETO-LEGGE CONVERTITO (SULLE OLIMPIADI INVERNALI DI TORINO)
- di: Ugo Adamo