Abstract:
È da oltre un anno e mezzo che la Corte costituzionale svolge la sua funzione costituzionale con un plenum non completo. Il quadro, già di per sé allarmante, è altresì aggravato dalla singolare circostanza che ad uno stesso organo è demandato il dovere dell’elezione di ben tre giudici; l’aggravante sta nel fatto che competente alla nomina è il Parlamento in seduta comune, notoriamente in ritardo a sostituire i giudici cessati dalla carica. Le brevi note, a valle di un recente comunicato del Presidente della Repubblica, si chiudono con qualche riflessione critica sulla proposta di revisione costituzionale al momento in discussione in Parlamento e che interessa l’elezione dei giudici della Corte costituzionale.