SOMMARIO: 1. Una sentenza, tante letture. 2. L'ammissibilità della questione di legittimità costituzionale. 2.1. La motivazione in punto di rilevanza. 2.2. Un nuovo criterio per valutare l'ammissibilità: la peculiarità e il rilievo costituzionale del diritto oggetto di accertamento. 3. Effetti della pronuncia 4. Quale futuro per il Parlamento ed i suoi componenti?
1. Una sentenza, tante letture.
Con la sentenza n. 1 del 2014 la Corte costituzionale prende posizione su un tema finora confinato tra le cosiddette “zone franche” del giudizio di legittimità costituzionale e, accogliendo la questione sollevata dalla Corte di cassazione, dichiara l'incostituzionalità del Porcellum (l. 21 dicembre 2005, n. 270), sanzionando il meccanismo del premio di maggioranza e quello delle liste bloccate.
E' una sentenza controversa, molto discussa e discutibile, che si presta a tante letture. In primis si può distinguere una lettura in chiave politica da quella in chiave giuridica.
Sotto il profilo politico è senza dubbio una pronuncia coraggiosa, in cui la Corte non “sfrutta” l'inammissibilità come via di fuga, ma consapevole del suo compito di organo di garanzia, agisce per eliminare i dubbi, le incertezze, ma soprattutto, l'inattività della classe politica. Ha un fondamentale ruolo di impulso, mettendo alle strette il Parlamento e fornendo delle linee guida per la scelta del futuro sistema elettorale.