Abstract
Il contributo esamina alcuni dei principali profili problematici della l. 27 febbraio 2015, n. 18, in materia di responsabilità civile dello Stato e dei magistrati, facendo precedere a questa analisi una breve ricostruzione dei principi costituzionali rilevanti in materia, della portata della disciplina contenuta nel codice di procedura civile e abrogata con referendum nel 1987, della legge 17 aprile 1988, n. 117, delle pronunce della Corte di giustizia che hanno investito la normativa italiana sancendone l’incompatibilità con il diritto dell’Unione europea. La conclusione è nel senso della necessità di distinguere le misure recentemente introdotte dal legislatore per adeguare l’ordinamento interno a quello eurounitario dalle modifiche invece a tal fine non necessarie, alcune delle quali pongono seri dubbi di costituzionalità e sembrano rivelare un malcelato intento punitivo nei confronti del giudiziario.