Le due sentenze che si commentano offrono interessanti spunti per dare una risposta ad alcune questioni riguardanti la sfera di azione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (Carta UE) . A norma dell’art. 51 della Carta UE, tra l’altro, le disposizioni di quest’ultima si applicano agli Stati membri «esclusivamente nell'attuazione del diritto dell'Unione», mentre la Carta «non introduce competenze nuove o compiti nuovi per la Comunità e per l'Unione, né modifica le competenze e i compiti definiti dai trattati». Cosa deve intendersi, allora, per “attuazione del diritto UE”? Sono incluse solo le misure di esecuzione o attuazione di regolamenti e decisioni e di trasposizione delle direttive? O comprendono anche le misure che, pur non essendo tali, rientrano nella sfera di azione dei Trattati e degli atti di diritto derivato? Quali sono i criteri per stabilire se un’attività rientra nella sfera di azione del diritto UE? In particolare, cosa succede se la disciplina nazionale di una materia di per sè sottratta alla sfera di azione del diritto UE (come la previsione di fattispecie di illecito penale e amministrativo e i relativi procedimenti sanzionatori ovvero la costituzione di database per finalità investigative) tocca nondimeno aspetti da quest’ultimo regolati (come la riscossione della IVA ovvero la protezione dei dati personali)?