1. La riforma delle province nel contesto della crisi economico-finanziaria
La crisi economico-finanziaria in atto, e le conseguenti esigenze di risanamento dei conti pubblici divenute assai stringenti sotto la spinta dell’Unione europea, hanno determinato profonde implicazioni circa l’approccio del legislatore statale al tema delle autonomie locali; le quali, in effetti, vengono vieppiù riguardate non tanto come componenti di un sistema pluralistico volto ad estendere le sedi della partecipazione democratica e dell’espressione della sovranità popolare, secondo l’ispirazione già in origine contenuta nella Carta repubblicana, quanto come centri di spesa da sottoporre a radicali misure di razionalizzazione . Di qui, da un lato il sostanziale congelamento dei processi di attuazione e di completamento della riforma del Titolo V, che del predetto disegno pluralistico rappresenta il punto di massima espressione ; dall’altro, il moltiplicarsi d’interventi di riordino a carattere prevalentemente economicistico e centralistico, contenuti per lo più in norme di leggi finanziarie o di decreti legge e sganciati da una visione d’insieme delle istituzioni locali .