SOMMARIO: 1. Il caso 2. La libertà di manifestazione del pensiero in Internet. 3. I social network 4. Alcuni precedenti giurisprudenziali in tema di tutela dell’onore e della reputazione nell’uso dei social network. 5. Alcune considerazioni conclusive.
1. Il caso
La sentenza numero 16712 della Corte di Cassazione Penale, depositata il 16 aprile del 2014, offre l’occasione per una riflessione più ampia, seppur non esaustiva, sul delicato problema del bilanciamento fra la libertà di espressione e manifestazione del pensiero e il diritto alla riservatezza, nel mondo di internet.
Nello specifico si trattava di un’accusa per diffamazione mossa nei confronti di un maresciallo capo della Guardia di Finanza, il quale aveva pubblicato sul social network Facebook delle frasi offensive nei confronti di un collega, sostenendo di essere stato “defenestrato a causa dell’arrivo di un suo collega sommamente raccomandato” e aggiungendo ulteriori offese, estese anche nei confronti della moglie.