Nel disegno di pesi e contrappesi della nostra Costituzione il Senato è stato chiamato a svolgere essenzialmente un ruolo di garanzia contro i pericoli di assolutismo e di centralismo statuale di un ordinamento monocamerale.
“Pietra angolare delle garanzie costituzionali”: la risalente definizione appare ancora valida. Tutto il discorso sulla necessità – e quindi sulle effettive attribuzioni – della “seconda Camera” ruota (deve ruotare) intorno al concetto di garanzia. Garanzia politica, certo, che però – inserita com’è nel Titolo I sul Parlamento - crea un punto di riferimento forte per tutte le altre garanzie dell’ordinamento: quasi il “centro di resistenza” di antica suggestione.
Garanzia, dunque, da un lato: contro i rischi di un “radicalismo” legislativo. Questo si esprime (al netto di ipotesi più gravi) anche con la insufficienza di ponderazione: quando le decisioni sono prese in un circuito chiuso a mondi vitali istituzionalizzati, quali le autonomie territoriali.
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